OBIETTIVI DEL SEMINARIO
L’avvento dell’analisi del DNA ha drasticamente cambiato e migliorato l’approccio degli operatori all’individuazione delle possibili tracce biologiche presenti sulla scena del crimine. La possibilità di acquisire elementi di prova utilizzando le sostanze biologiche ha determinato non solo l’incremento esponenziale della loro importanza nella fase del repertamento, ma anche lo sviluppo di una vasta gamma di prodotti e metodologie operative specifici per poter ricercare, individuare, campionare e conservare le tracce biologiche repertate sulla scena del crimine nella maniera più corretta. Le ultime vicende di cronaca hanno spostato l’attenzione degli esperti del settore sulla problematica relativa alla “contaminazione” e alla “genuinità” della traccia biologica repertata. Se infatti sono stati stabiliti dei protocolli operativi condivisi in fase di tipizzazione profilo del DNA (laboratorio con requisiti standard ISO 17025) lo stesso non può dirsi per quanto riguarda la fase della raccolta delle tracce biologiche. Questa tematica assume sempre più rilievo considerando l’istituzione del Laboratorio Centrale per la Banca Nazionale del DNA e della Banca Nazionale del DNA, per la prevenzione e l’identificazione di autori di delitti in ambito nazionale ed europeo.
DESTINATARI:
Il corso è rivolto ESCLUSIVAMENTE agli operatori delle FF.OO. o su invito diretto.
RELATORI E MODULI DIDATTICI:
Moderatore: Dirigente Comandante Dott. Samuele Grandin
Magistrato: Il DNA, elemento di prova in ambito investigativo nazionale ed europeo
Dott. Gabriele Celli (Delegato Sindacale SAPPE) – Polizia Penitenziaria:
– Prelievo Biologico nello scenario dell’arresto in flagranza di reato
– Sistema di gestione prelievo del DNA per i soggetti privati della libertà personale
Dott.ssa Marina Baldi – Genetista Forense: Dal reperto alla tipizzazione del DNA
Dott. Nicola Caprioli – Docente in Criminalistica: Tecnica di ricerca delle tracce biologiche sulla Scena del Crimine